Il video originale del nostro progetto #TURN

Sembra una domanda assurda, ma qui vi raccontiamo qualche curiosità e perché mangeremo insetti nel prossimo futuro, almeno secondo noi.

Sapevate che l’ONU nel 2015 ha concordato 17 obbiettivi da raggiungere entro il 2030?

Agenda 2030 e insetti

È la celebre “Agenda 2030”, che fissa le questioni sociali, economiche ed ambientali più urgenti da risolvere nel prossimo futuro. Pensate che gli insetti, effettivamente potrebbero soddisfare i primi tre punti di questa lista: “No hunger”; “Zero poverty”; “Good health and well-being”.

Potremo, infatti, limitare la fame nel mondo integrando questi animali alla nostra dieta; avremo la possibilità di migliorare le condizioni economiche delle fasce meno abbienti, promuovendo allevamenti in zone più svantaggiate della terra; avremo l’opportunità di migliorare la salute di molti esseri umani, che oggi soffrono di problemi fisici connessi a deficienza di alcuni preziosi nutrienti, che un’alimentazione a base di insetti può fornire.

Inoltre l’allevamento degli insetti risulta più sostenibile rispetto ai normali allevamenti di bestiame, che ad oggi forniscono la carne che quotidianamente mangiamo. Abbiamo già spiegato come l’insetto nell’uso alimentare faccia già parte della nostra realtà: pensate a prodotti come il miele, la pappa reale, il propoli, il colorante rosso E 120, derivante dal Dactylopius coccus, ed utilizzato in bevande alcoliche come l’Alchermes.

Inoltre ci sono 2 miliardi di persone, in particolar modo nelle zone tropicali del nostro pianeta, che si nutrono quotidianamente di coleotteri, lepidotteri ed imenotteri, in aggiunta ad altri ordini di insetti. Tuttavia la classe degli Insecta, fornisce anche altre opportunità: pensate alla seta che da anni impreziosisce molti capi d’abbigliamento! Stiamo parlando infatti della fibra ottenuta dal bozzolo di Bombyx mori.

Guardatevi intorno, in fondo anche la gommalacca, che funge da agente lucidante per molti mobili di antiquariato e non, deriva da un insetto: Kerria lacca.

Se invece volessimo lanciare uno sguardo al futuro, pensate che ad oggi i rifiuti alimentari che ogni anno vengono generati a livello mondiale, raggiungono la soglia di 1,3 miliardi di tonnellate (approssimativamente).

Questi scarti possono rappresentare una buona fonte di crescita per molti insetti, che convertirebbero tali rifiuti, in preziose proteine da fornire come alimento ad altri animali, quali suini e pesci d’allevamento, che si ciberebbero appunto di tali artropodi.

Una soluzione concreta

Insomma, sappiamo che il futuro del nostro pianeta Terra non è roseo come vorremmo, ma le soluzioni ai problemi si trovano, basterebbe guardarsi un po’ intorno per comprendere che le risposte che stiamo cercando, in fondo le abbiamo già! Forse la domanda non è perché mangeremo insetti, ma quando!

Davide Raffaelli

Davide Raffaelli

Leo Club Ancona

Studia Food and Beverage Innovation Management ad Ancona e da qualche tempo si è appassionato al tema dell’entomofagia. Così gli abbiamo chiesto di aiutarci a capire meglio e lui ha pensato di coinvolgere anche il tecnologo alimentare Giacomo Foresi, che lavora per la Nutrinsect Srl di Montecassiano (MC).

Questo è un articolo parte del progetto #TURN

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