Sabato 21 ottobre presso la Sala “Dalmazio Pilati” della Biblioteca Multimediale “Romualdo Sassi” di Fabriano si è svolta la presentazione del libro “In Legenda Veritas, miscellanea storico-leggendaria, curiosità e miracoli marchigiani”, di Paolo Pilati e in conclusione il Leo Club Fabriano ha presentato ufficialmente il “Premio Letterario Federica Braconi”, concorso dedicato a Federica, scomparsa a 25 anni dopo una grave malattia. Un pomeriggio di forti emozioni con due protagonisti: Paolo e Federica. L’uno figlio, l’altra nipote del grande studioso Dalmazio Pilati. Tre nomi importanti si sono raccontati ognuno a suo modo in una sala che porta proprio il nome di Dalmazio Pilati.
Presenti all’incontro gli storici di Fabriano Fabrizio Moscè e Giampaolo Ballelli, il Leo Club Fabriano con le ideatrici del Premio letterario, l’onorevole Valentina Vezzali, campionessa mondiale di scherma, autrice della presentazione del libro di Paolo Pilati. Moderatrice dell’incontro è stata la dottoressa Gigliola Marinelli, giornalista e direttrice di Radio Gold, ente media partner dell’evento. Presenti inoltre il Sindaco Gabriele Santarelli, il vicesindaco Joselito Arcioni, l’assessore alla cultura Ilaria Venanzoni e la senatrice Serenella Fucksia. Santarelli e Venanzoni hanno salutato, commossi e felici di vedere la sala della Biblioteca gremita di persone, tutti i presenti ed in particolare Rossana Pilati, sorella di Paolo e madre di Federica, uno dei pilastri del Comune di Fabriano. “E’ un evento di grande interesse culturale” sottolinea Ilaria Venanzoni; Santarelli aggiunge una riflessione sul luogo dell’incontro e sull’importanza dello studio della storia di Fabriano: “Il sisma del 1997 ci ha consentito di scoprire anche questa sala, Fabriano ha una ricchezza tra le mani che deve essere valorizzata anche grazie allo studio della storia”. Dopo i saluti istituzionali Gigliola Marinelli è entrata nel vivo dell’evento chiedendo all’onorevole Vezzali: “Perché ha scelto di scrivere la presentazione del libro di Paolo Pilati?” “Sono rimasta colpita dal garbo, dalla gentilezza e dall’umiltà di Paolo.” Ha risposto la campionessa. “E’ una persona semplice, rispettosa del sacro, e di principi. Questo libro è frutto del legame con tutta la sua famiglia: con il padre Dalmazio e con sua nipote Federica.” Ed ha aggiunto “Il libro è una guida per chi vuole conoscere il nostro territorio: le Marche è una regione ricca di leggende e grazie a questa lettura è possibile riflettere su quanto le economie locali si dedichino alle tradizioni e su quanto sia possibile ritrovare i vecchi mestieri. Ho apprezzato di questo libro il percorso storico fantastico. Un viaggio alla scoperta dei luoghi poco noti della mia Regione, quelli che la tradizione vuole ammantati di mistero, che sopravvivono nell’immaginario collettivo grazie alle credenze popolari”. L’attenzione poi si è spostata verso Paolo: la giornalista Marinelli ha introdotto il libro ricordando ovviamente le due colonne portanti della storia fabrianese: Bruno Molajoli e Dalmazio Pilati. Ha raccontato di quando lei e Paolo si sono incontrati per parlare di questo libro e dello scambio di battute che c’è stato: “Io ho scritto un libro, ma non paragonarmi a mio padre”. Le ha detto subito Paolo Pilati che ha spiegato lo scorso sabato pomeriggio di aver scritto “In legenda veritas” per rendere omaggio a suo padre Dalmazio, per ringraziarlo di tutti gli insegnamenti ricevuti tra cui l’amore per la ricerca storica. “Mio padre mi ha trasmesso la passione per la storia: solo attraverso la conoscenza del passato si comprende il presente e si costruisce il futuro”. Ha spiegato così l’autore ringraziando tutte le persone che hanno contribuito alla stesura fotografica del libro. “Grazie ad Antonio Ceccarelli, ad Alessio Bordi, a mia figlia Linda Pilati, la mascotte di casa e a mia nipote Federica. A lei va la mia più ampia gratitudine per tutti quei sani insegnamenti che ha saputo darmi.”
Presenze importanti quelle di Fabrizio Moscè e di Giampaolo Ballelli. Sono intervenuti nel ricordo di Dalmazio Pilati “l’uomo dalla dignità d’altri tempi” così definito, riflettendo inoltre profondamente sull’importanza delle tradizioni e delle leggende. Entrambi si augurano che questo libro sia uno strumento per accedere alla stesura di altre opere affinché la passione per la ricerca storica venga alimentata sempre di più. Nella seconda parte dell’incontro si è parlato del “Premio letterario Federica Braconi” ideato dalle tre grandi amiche di Federica, reso possibile grazie al Leo Club Fabriano e al supporto tecnico di Radio Gold. Le amiche di Federica hanno presentato in modo dettagliato il Premio, cercando di far capire a tutti i presenti perché hanno deciso di creare questo progetto. Si tratta di una borsa di studio alla quale possono concorrere tutti gli studenti iscritti all’ultimo anno delle scuole superiori di Fabriano. Gli studenti che scelgono di aderire a questo bando devono svolgere un elaborato scritto sul tema “Fabriano, la città visibile” ed inviarlo all’indirizzo mail [email protected] entro e non oltre il 10 marzo 2018. Una giuria selezionata composta da Rossana Pilati, madre di Federica e da due docenti di lettere: Isabella Spurio, professoressa al liceo classico e Manuela Morosin, professoressa all’istituto tecnico industriale, valuterà l’elaborato scritto più creativo ed originale. Nel mese di aprile lo studente vincitore verrà premiato con € 1000 da spendere in tasse universitarie. Il progetto verrà segnalato e promosso in ogni scuola. Le ragazze, commosse, hanno raccontato che il desiderio più grande di Federica era quello di laurearsi: è proprio da questo che è nata l’idea di promuovere lo studio universitario. “Federica, nonostante la malattia le impedisse di studiare, cercava di portare avanti lo studio, facendo esami in momenti critici della sua vita. Ci ha insegnato che il tempo è prezioso e che bisogna spenderlo vivendo di passioni. Ai ragazzi vogliamo far capire con questo progetto quanto sia importante la forza di volontà e il non arrendersi mai.” Ha detto un’amica commossa.
L’evento si è concluso con le parole di Rossana Pilati: “L’uso migliore della vita è di spenderla per qualcosa che duri più della vita stessa. Mio padre è riuscito a dimostrarlo pienamente attraverso la scrittura, mia figlia Federica lo ha dimostrato seminando dei legami che nemmeno la morte ha distrutto. Nonostante la sua giovane età è riuscita a farsi amare in un modo incondizionato ispirando alle sue amiche questo Premio.” E’ stato un pomeriggio intenso, pieno di emozioni che nessuno ha saputo trattenere. Il prossimo appuntamento ci sarà ad aprile con la cerimonia di premiazione.
Francesca Agostinelli
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